FCO Technique: Il manuale della metodica
La FCO technique è una metodica che si avvale di strumenti IASTM per la mobilizzazione, attivazione, vascolarizzazione e drenaggio dei tessuti. Questo manuale riporta un breve sunto che consente un approccio alle principali applicazioni. Per l’approfondimento della metodica è necessario lo svolgimento del corso.
Questa tecnica, proprio come riporta il nome, può essere un valido supporto per tutti i professionisti del settore della salute. L’acronimo sta ad indicare: Fisioterapia, Chiropratica e Osteopatia; troppo spesso queste figure, in contrasto tra di loro, possono ritrovare in questa tecnica uno scopo comune.
La metodica e la strumentazione nascono da un’idea di Alessio Aureli e dalla collaborazione con Gianmarco Stragapede. L’elaborazione della strumentazione è stata realizzata in collaborazione con Matteo Casari.
L’esperienza nel settore riabilitativo e sportivo ci ha posto di fronte ai lunghi tempi riabilitativi, spesso necessari per le lesioni dei tessuti connettivali. La metodica nasce per velocizzare tali tempistiche, che nel caso dello sportivo agonista devono risultare le più brevi ed efficaci possibili. Questo non esclude l’utilizzo della metodica anche in soggetti non sportivi.
Esistono numerosi studi che dimostrano l’efficacia delle tecniche e degli strumenti IASTM, in particolare in ambito sportivo. Queste tecniche, se supportate da terapia manuale, mezzi fisici, manovre miofasciali e manipolazioni, hanno un risultato ancora più efficace.
COS’È LO IASTM?
Lo IASTM (Instrument Assisted Soft Tissue Mobilization), ovvero strumento per la mobilizzazione assistita dei tessuti molli, può avere varie forme, dimensioni e materiali. Questi strumenti vengono utilizzati da circa 3000 anni e appartengono alla medicina tradizionale cinese. In passato, venivano realizzati con materiali come ossa, pietre o legno.
Negli anni ottanta, negli USA, la Gastron elaborò i primi IASTM in legno prodotti in serie. Successivamente, vennero introdotti strumenti in acciaio chirurgico, come i Gavilan, che hanno rivoluzionato il settore.
Gli IASTM realizzati dalla FCO technique sfruttano le nuove tecnologie e materiali, producendo strumenti innovativi in KRION. Questo materiale possiede molteplici vantaggi:
- Composto per 2/3 da materiali naturali e per 1/3 da resine ad alta resistenza.
- Completamente ecologico.
- Proprietà ipoallergeniche.
- Durevolezza, resistenza e facilità di pulizia.
- Assenza di pori, che impedisce la proliferazione di batteri, funghi e virus.
- Capacità fotocatalitica, unica nei solid surface.
STRUMENTAZIONE:
Gli strumenti utilizzati nella FCO technique sono tre IASTM prodotti in KRION, progettati per trattare diverse parti del corpo, con forme che richiamano l’anatomia umana. La caratteristica principale è la presenza di punte in alcuni di essi, che consentono un trattamento preciso senza ledere i tessuti.
Bull:
- È lo strumento principale della FCO technique.
- Consente sia i movimenti di frizione che di pressione.
- Utilizzato su grandi articolazioni (ginocchio, spalla, anca, bacino) e sulla colonna vertebrale.
- La sua impugnatura facile e la punta sottile permettono un trattamento profondo.
Dagger:
- Ha una forma di mezzaluna.
- Permette movimenti di frizione e pressione.
- È ergonomico, con una punta sottile per trattare zone sensibili come caviglie, piede, gomiti, mani, volto e tronco.
Scraper:
- Utilizzato per movimenti di frizione su tutto il corpo.
- Non ha punte ed è utilizzato in combinazione con gli altri strumenti.
METODICA FCO TECHNIQUE:
La FCO technique utilizza questi strumenti per rilevare e trattare in modo efficace alcune patologie dei tessuti connettivali che impediscono la loro normale funzione. Questi disturbi possono causare dolore, perdita di movimento, rigidità, indolenzimento e difficoltà motoria.
La metodica si basa sulla mobilizzazione assistita dei tessuti connettivi, separando e rompendo le aderenze presenti. Questo allunga le fibre lesionali, stimolando la guarigione e riparazione dei tessuti attraverso microtraumi controllati.
I principali tessuti trattati sono:
- Muscoli
- Tendini
- Legamenti
- Capsule
- Fasce
- Borse
- Cicatrici
Il trattamento può essere svolto dopo una fase acuta, già nel periodo di riparazione dei tessuti. Nelle lesioni croniche o mal curate, che creano tessuti fibrotici, la metodica mira a ridare elasticità e funzionalità ai tessuti.
QUATTRO CONCETTI CHIAVE DELLA METODICA:
Angolo di lavoro dello strumento:
- Determina la profondità del trattamento.
- A 90° consente un lavoro profondo, a 60° su tessuti meno profondi, e a 30° su tessuti superficiali.
Pressione esercitata:
- Varia in base al punto trattato e allo stato del tessuto.
- Maggiore pressione significa azione più profonda.
Velocità di frizionamento:
- Serve per aumentare la volemia e la temperatura locale.
Tempo di frizionamento:
- Favorisce l’apporto di sangue locale, ma deve essere gestito per evitare abrasioni eccessive.
APPLICAZIONI CLINICHE:
Trattamento della lesione di tessuto connettivo:
- Il trattamento della lesione di uno dei tessuti connettivi può essere iniziato già nella fase di riparazione, chiamata “miogenesi”, ad esempio nel caso di uno strappo muscolare, una lesione legamentosa o tendinea, entesite, trauma contusivo o compressivo.
- È fondamentale avere le competenze per comprendere in quale fase riparativa si trovi il tessuto.
- Nelle fasi iniziali di riparazione, il tessuto viene trattato con i movimenti di frizione. I movimenti di pressione vengono invece eseguiti nella fase di rimodellamento e, in particolare, nei casi in cui il paziente presenta una lesione già consolidata, con sintomi di dolore e limitazione della funzione.
Trattamento delle contratture:
- Il trattamento delle contratture prevede inizialmente l’uso dei movimenti di pressione e successivamente dei movimenti di frizione.
- La scelta della pressione da esercitare varia in base alla profondità della contrattura e deve essere applicata su tutta la porzione del ventre muscolare coinvolto.
- Dopo aver applicato la pressione, i movimenti di frizione vengono eseguiti su tutto il ventre muscolare e sui tessuti adiacenti per trattare la contrattura in modo completo.
Trattamento di trigger/tender point:
- In presenza di trigger o tender point, la metodica prevede lo stesso approccio utilizzato per le contratture.
- Nei trigger point, l’azione rimane più focalizzata sul singolo punto e sulle strutture limitrofe.
- Nei tender point, il trattamento deve essere eseguito su tutta la lunghezza della condizione dolorosa, non solo su un punto specifico.
Trattamento degli edemi:
- Per quanto riguarda il drenaggio degli edemi, come quelli successivi a un trauma distorsivo, la metodica prevede l’uso degli strumenti IASTM dopo la fase acuta, nei casi in cui l’edema è organizzato, duro e proteico, spesso causato da una cattiva gestione del trauma.
- La tecnica consiste nell’esercitare una pressione in grado di comprimere l’edema in profondità e, successivamente, attraverso un lento movimento disto-prossimale, mobilizzare la secrezione verso le zone più prossimali rispetto all’area danneggiata.
- Il drenaggio può essere eseguito con tutti gli strumenti FCO technique utilizzando uno dei margini. Anche per il drenaggio, l’angolo di lavoro mantiene le caratteristiche descritte in precedenza.
- Una particolarità della metodica è l’utilizzo delle punte del Bull e del Dagger negli edemi organizzati. In tali condizioni, è possibile applicare pressioni con le punte degli strumenti per rendere l’edema più trattabile e facilitarne il drenaggio.
Trattamento delle borsiti:
- Il trattamento delle borsiti è simile a quello degli edemi, ma circoscritto alla borsa anatomica interessata.
- È importante valutare con attenzione lo stato di acuzia infiammatoria, tenendo conto della temperatura e della dolorabilità della borsa, evitando di applicare eccessivo stress meccanico in presenza di condizioni troppo acute.
- In queste fasi acute, le prime sedute prevedono solo movimenti di drenaggio, utilizzando un angolo di lavoro di 30° per ridurre l’infiammazione senza aggravare la condizione.
Trattamento delle disfunzioni fasciali:
- Le disfunzioni fasciali vengono trattate come in altre metodiche IASTM, con movimenti di frizione, considerando gli angoli di lavoro, la pressione e il tempo di frizione.
- L’utilizzo delle punte può essere impiegato qualora si riscontrino aderenze fasciali più resistenti al rilascio, concentrando l’azione su quei punti.
Trattamento delle cicatrici epiteliali:
- L’obiettivo del trattamento delle cicatrici è ridurre la resistenza dei ponti di fibrina e collagene che si formano durante le fasi di riparazione o rimodellamento, prevenendo le alterazioni che potrebbero derivarne.
- Il trattamento delle cicatrici in fase terminale di riparazione o rimodellamento prevede frizioni delicateeseguite con uno dei margini dello strumento, sui bordi laterali e apicali della cicatrice.
- L’intensità delle frizioni può essere aumentata solo se vi sono zone di maggiore resistenza, dove la produzione di fibrina è stata eccessiva (come nel caso di cicatrici ipertrofiche).
- Il trattamento delle vecchie cicatrici con eventuali aderenze prevede frizioni più energiche per rompere i ponti di fibrina e collagene più rigidi.
- Se la cicatrice presenta aderenze (facilmente valutabili con una pinzatura manuale della cicatrice), le puntee i bordi dello strumento possono essere utilizzati per trattare tali condizioni, andando a trazionere le aderenze e ripristinare la normale elasticità e scorrimento dei vari strati tissutali.
INDICAZIONI E CONTROINDICAZIONI TERAPEUTICHE:
Indicazioni:
La FCO technique ha gli stessi campi applicativi delle altre tecniche che utilizzano strumenti IASTM. Questi strumenti possono essere utilizzati per trattare alterazioni dei tessuti che hanno subito cambiamenti nella loro funzione, a seguito di traumatismi diretti o indiretti alle componenti anatomiche.
Le principali indicazioni per l’utilizzo degli strumenti IASTM includono:
- Traumi da stiramento o strappo: utilizzabili per il trattamento di lesioni muscolari dovute a stiramenti o strappi.
- Traumi da compressione o contusione: adatti per il trattamento di traumi contusivi che possono coinvolgere muscoli, tendini o legamenti.
- Edemi ed ematomi: strumenti efficaci per il drenaggio degli edemi e la gestione degli ematomi, specialmente quelli post-traumatici.
- Traumi distorsivi: particolarmente indicati per trattare distorsioni articolari.
- Contratture muscolari: la metodica può essere utilizzata per alleviare contratture muscolari e ridurre le tensioni.
- Strappi e stiramenti muscolari: idonea per il trattamento di strappi muscolari di varia entità e stiramenti.
- Ematomi muscolari: utilizzati per trattare gli ematomi muscolari, migliorando il riassorbimento del sangue.
- Tendinopatie: trattamento delle infiammazioni tendinee, inclusi i casi cronici di tendinopatia.
- Tenosinoviti e peritendinite: utile per ridurre l’infiammazione della guaina tendinea e del tendine stesso.
- Entesiti: trattamenti efficaci per le infiammazioni alle entesi (inserzioni tendinee o legamentose).
- Traumi contusivi legamentosi e tendinei: indicata per trattare contusioni di legamenti e tendini.
- Stiramenti e strappi legamentosi: adatta per trattare le lesioni legamentose, migliorando la loro guarigione.
- Edemi capsulari: può essere utilizzata per ridurre edemi presenti nella capsula articolare.
- Restrizioni dei movimenti fasciali: applicabile nei casi di limitazione della mobilità fasciale dovuta a aderenze o tensioni.
- Borsiti: il trattamento delle infiammazioni delle borse sinoviali rientra nelle indicazioni della tecnica.
- Edemi da stasi venosa o post-traumatici/post-chirurgici: può favorire il drenaggio di edemi di origine venosa o dovuti a traumi e interventi chirurgici, specialmente in ambito ortopedico.
- Trattamento delle cicatrici: efficace per il trattamento delle cicatrici, sia recenti che vecchie, per migliorare l’elasticità e ridurre le aderenze.
- Fibromialgia: la tecnica può essere impiegata come supporto per alleviare i sintomi della fibromialgia, migliorando la mobilità e riducendo la sensazione di dolore.
Controindicazioni:
Le principali controindicazioni per l’utilizzo degli strumenti IASTM nella FCO technique includono:
- Coagulopatie: disturbi della coagulazione che possono aumentare il rischio di sanguinamento.
- Disordini del tessuto connettivo: malattie del tessuto connettivo che potrebbero essere aggravate dall’utilizzo della metodica.
- Condizioni acute: qualsiasi trauma o lesione in fase acuta, dove il trattamento potrebbe causare ulteriori danni.
- Diabete severo: pazienti con diabete grave, in quanto potrebbero esserci problemi di guarigione o rischi legati alla neuropatia diabetica.
- Severe patologie cardiache o circolatorie: in presenza di malattie cardiovascolari gravi o problemi circolatori significativi.
- Neoplasie: la presenza di tumori è una controindicazione assoluta per l’utilizzo di questa tecnica.
- Linfedema post-operatorio: linfedema derivante da interventi chirurgici non deve essere trattato con IASTM.
- Patologie infettive contagiose: evitare l’uso della tecnica su pazienti con malattie infettive, per evitare la diffusione o l’aggravamento della patologia.
- Gravidanza: evitare il trattamento durante la gravidanza, in particolare nelle aree addominali o pelviche.
- Nevi: evitare di trattare aree con nei o lesioni cutanee.
- Scottature: non trattare aree con scottature, poiché il tessuto è già danneggiato.
- Cute lesa: evitare l’uso su pelle lesionata o danneggiata.
- Dermatoporosi iatrogena: condizione dermatologica che rende la pelle estremamente fragile.
- Problematiche dermatologiche: evitare il trattamento in presenza di patologie dermatologiche attive.
- Vene varicose: evitare l’uso degli strumenti in presenza di vene varicose o insufficienza venosa.
- Dermatocalasi: una condizione in cui la pelle diventa eccessivamente flaccida.
- Patologie neurologiche da deficit sensitivo: non trattare pazienti con disturbi neurologici che riducono la sensibilità nella zona interessata, poiché potrebbero non avvertire il dolore o eventuali danni.
- Iperalgesia: una condizione in cui il paziente avverte una sensazione eccessiva di dolore anche con stimoli minimi.
- Allodinia: il dolore provocato da stimoli normalmente non dolorosi, come il tocco leggero.
- Lesioni in acuto da strappo di terzo grado: strappi muscolari di terzo grado richiedono un approccio diverso e non devono essere trattati con IASTM fino alla fase di riparazione avanzata.